Stabilizzazione lombare per spondilolistesi
Cos'è
L’intervento di stabilizzazione o fissazione lombare viene eseguito per risolvere i casi di instabilità vertebrale e spondilolistesi. Sulle vertebre da stabilizzare, viene applicata un'“impalcatura” di sostegno, con viti e placche in titanio, che ne permetta la fusione.
Viene eseguita sia percutanea, “a cielo chiuso”, cioè attraverso piccole incisioni dalle quali vengono inserite le viti e le placche, sia “a cielo aperto”, cioè con incisione più ampia.
Se il paziente non presenta la necessità di liberare dei nervi, può essere eseguita una procedura “a cielo chiuso”, altrimenti si rende necessaria quella “a cielo aperto”.
L’intervento di stabilizzazione o fissazione lombare viene eseguito per risolvere i casi di instabilità vertebrale e spondilolistesi. Sulle vertebre da stabilizzare, viene applicata un'“impalcatura” di sostegno, con viti e placche in titanio, che ne permetta la fusione.
Viene eseguita sia percutanea, “a cielo chiuso”, cioè attraverso piccole incisioni dalle quali vengono inserite le viti e le placche, sia “a cielo aperto”, cioè con incisione più ampia.
Se il paziente non presenta la necessità di liberare dei nervi, può essere eseguita una procedura “a cielo chiuso”, altrimenti si rende necessaria quella “a cielo aperto”.
Cosa si fa durante l'intervento
L’obiettivo è quello di creare una fusione vertebrale mediante l’utilizzo di viti e placche. Le vertebre da operare sono di solito due o tre, ma nei casi piu complessi (scoliosi o fratture) può rendersi necessaria una fusione estesa sino a dieci vertebre. Come un sarto, il neurchirurgo spinalista deve conoscere diverse tecniche operatorie per poter programmare ogni intervento “su misura” per il paziente. A seconda del tipo di problema, infatti, può decidere di eseguire una fissazione percutanea, una “a cielo aperto”, una piu complessa “circunferenziale”, una mista rigido-elastica. Anestesia
L’anestesia è sempre generale, in quanto la durata dell’intervento va dalle tre alle sei ore. |
Decorso post-operatorio e convalescenza
Il paziente passa a letto il giorno dell’intervento e viene fatto alzare il giorno successivo. Rimane in ospedale per quattro-cinque giorni e poi è inviato a domicilio. La convalescenza è di due-tre mesi, ma già dopo due settimane il paziente riesce a camminare per periodi lunghi e può uscire di casa. |
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Rischi della procedura e tasso di successo
L’intervento di fissazione è considerato una procedura di chirurgia ad alta complessità, ed i rischi operatori, seppur poco frequenti, comprendono problematiche neurologiche, tromboemboliche, infettive anche gravi. Come sempre, è necessario un corretto inquadramento del paziente per prevenire al massimo le complicanze.
Il tasso di successo è elevato nel ridurre il dolore lombare. Bisogna però eseguire un'attività fisica regolare e costante dopo l’intervento, per mantenere in salute la colonna ed evitare che la problematica “si sposti” ad un’altra vertebra.
L’intervento di fissazione è considerato una procedura di chirurgia ad alta complessità, ed i rischi operatori, seppur poco frequenti, comprendono problematiche neurologiche, tromboemboliche, infettive anche gravi. Come sempre, è necessario un corretto inquadramento del paziente per prevenire al massimo le complicanze.
Il tasso di successo è elevato nel ridurre il dolore lombare. Bisogna però eseguire un'attività fisica regolare e costante dopo l’intervento, per mantenere in salute la colonna ed evitare che la problematica “si sposti” ad un’altra vertebra.