Microdiscectomia per ernia discale lombare
Cos'è
L’intervento di asportazione dell’ernia discale lombare prende il nome di discectomia. Se è eseguita con tecnica microchirurgica, allora viene chiamata microdiscectomia.
Ormai tutti i neurochirurghi e molti ortopedici eseguono l’intervento con l’aiuto fondamentale del microscopio chirurgico, che ha permesso di ridurre enormemente sia le complicanze che l’estensione dell’incisione.
Si è passati da incisioni di quindici centimetri, degli interventi di venti - venticinque anni fa, agli attuali quattro centimetri.
L’intervento di asportazione dell’ernia discale lombare prende il nome di discectomia. Se è eseguita con tecnica microchirurgica, allora viene chiamata microdiscectomia.
Ormai tutti i neurochirurghi e molti ortopedici eseguono l’intervento con l’aiuto fondamentale del microscopio chirurgico, che ha permesso di ridurre enormemente sia le complicanze che l’estensione dell’incisione.
Si è passati da incisioni di quindici centimetri, degli interventi di venti - venticinque anni fa, agli attuali quattro centimetri.
Cosa si fa durante l'intervento
L’intervento ha lo scopo di rimuovere l’erniazione del disco vertebrale che causa la compressione sulla radice del nervo e quindi il dolore. Deve inoltre limitare il piu possibile l’insorgenza di una recidiva e quindi prevede la pulizia accurata del disco vertebrale che ha provocato l’ernia.
L’intervento ha lo scopo di rimuovere l’erniazione del disco vertebrale che causa la compressione sulla radice del nervo e quindi il dolore. Deve inoltre limitare il piu possibile l’insorgenza di una recidiva e quindi prevede la pulizia accurata del disco vertebrale che ha provocato l’ernia.
Anestesia spinale
La procedura può essere eseguita in anestesia generale o spinale. La scelta se usare l'una o l'altra è di competenza dell'anestesista e del chirurgo. Se possibile, l'anestesia spinale con sedazione rappresenta, a mio giudizio la scelta migliore.
I tempi: intervento, decorso post-operatorio e convalescenza
L’intervento ha una durata variabile dai trenta minuti all’ora, ed il giorno successivo all’intervento il paziente può alzarsi dal letto. Viene dimesso di solito dopo due giorni dall'intervento. Il dolore sciatico è normalmente scomparso o molto ridotto, mentre il dolore da intervento è presente per qualche giorno, ma tollerabile. Dopo un paio di settimane si può guidare la macchina e dopo un mese di riposo e terapia fisica si torna alle attività lavorative, anche pesanti.
Rischi della procedura e tasso di successo
La procedura di microdiscectomia riesce ad eliminare il dolore sciatico causato da compressione di una radice nervosa con un tasso di successo che si avvicina al 95%. E’ questo un risultato splendido per una tecnica chirurgica, cui si è arrivati grazie alla tecnica microchirurgica e alla specializzazione sempre più elevata del neurochirurgo spinale.
L’intervento di microdiscectomia viene considerato una procedura “a basso rischio” di complicanze, anche se tecnicamente non è un’operazione sempre semplice. La complicanza operatoria più frequente è un’infezione (incidenza inferiore all’1%), curabile con antibiotici. La lesione del nervo che si vuole andare a liberare presenta una frequenza di uno-due casi su mille. In questi casi si danneggia la funzionalità di uno dei cinque nervi che servono all’arto inferiore per camminare, per cui non si finisce su una sedia a rotelle (paura diffusa tra molte persone), ma si rischia una zoppia al cammino.
Dopo l’intervento sussiste una possibilità di recidiva, con frequenza del 2%.
La procedura può essere eseguita in anestesia generale o spinale. La scelta se usare l'una o l'altra è di competenza dell'anestesista e del chirurgo. Se possibile, l'anestesia spinale con sedazione rappresenta, a mio giudizio la scelta migliore.
I tempi: intervento, decorso post-operatorio e convalescenza
L’intervento ha una durata variabile dai trenta minuti all’ora, ed il giorno successivo all’intervento il paziente può alzarsi dal letto. Viene dimesso di solito dopo due giorni dall'intervento. Il dolore sciatico è normalmente scomparso o molto ridotto, mentre il dolore da intervento è presente per qualche giorno, ma tollerabile. Dopo un paio di settimane si può guidare la macchina e dopo un mese di riposo e terapia fisica si torna alle attività lavorative, anche pesanti.
Rischi della procedura e tasso di successo
La procedura di microdiscectomia riesce ad eliminare il dolore sciatico causato da compressione di una radice nervosa con un tasso di successo che si avvicina al 95%. E’ questo un risultato splendido per una tecnica chirurgica, cui si è arrivati grazie alla tecnica microchirurgica e alla specializzazione sempre più elevata del neurochirurgo spinale.
L’intervento di microdiscectomia viene considerato una procedura “a basso rischio” di complicanze, anche se tecnicamente non è un’operazione sempre semplice. La complicanza operatoria più frequente è un’infezione (incidenza inferiore all’1%), curabile con antibiotici. La lesione del nervo che si vuole andare a liberare presenta una frequenza di uno-due casi su mille. In questi casi si danneggia la funzionalità di uno dei cinque nervi che servono all’arto inferiore per camminare, per cui non si finisce su una sedia a rotelle (paura diffusa tra molte persone), ma si rischia una zoppia al cammino.
Dopo l’intervento sussiste una possibilità di recidiva, con frequenza del 2%.